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Covid: monitoraggio delle acque reflue

La recente raccomandazione 2021/472 del 17 marzo 2021 pubblicata sulla G.U.C.E. L del 19 marzo 2021, n. 98, incoraggia gli Stati membri a istituire non oltre il 1° ottobre 2021 un sistema nazionale di sorveglianza

Come si legge all’art. 1, «scopo della raccomandazione è sostenere gli Stati membri nell’istituzione di sistemi di sorveglianza delle acque reflue in tutta l’Unione quale strumento complementare di raccolta e gestione dei dati nell’ambito della pandemia di COVID-19, concentrandosi sull’insorgenza e sulla diffusione di varianti di SARS-CoV-2».

Per questo motivo, «gli Stati membri sono vivamente incoraggiati a istituire non appena possibile, e comunque non oltre il 1° ottobre 2021, un sistema nazionale di sorveglianza delle acque reflue mirato alla raccolta di dati sulla presenza di SARS-CoV-2 e delle sue varianti nelle acque reflue». Infatti l’esperienza dimostra che l’istituzione di un nuovo sistema di sorveglianza delle acque reflue può essere compiuta entro un termine massimo di sei mesi poiché i gestori degli impianti di acque reflue sono abituati a monitorare diversi parametri nei loro impianti.

Il monitoraggio delle acque reflue dovrebbe essere considerato un approccio complementare e indipendente alle strategie di sorveglianza e di test della COVID-19. Come sottolineato nella raccomandazione della Commissione del 28 ottobre 2020 sulle «strategie di test per la COVID-19, compreso il ricorso a test antigenici rapidi» (4), strategie di test solide e sufficienti capacità di test sono aspetti essenziali della preparazione e della reazione alla COVID-19. Come sottolineato inoltre nelle comunicazioni della Commissione del 2 dicembre 2020 «Restare al riparo dalla COVID-19 durante l’inverno» (5) e del 19 gennaio 2021 «Fare fronte comune per sconfiggere la COVID-19» (6), i test rimangono un elemento fondamentale per monitorare, contenere e mitigare la pandemia di COVID-19. Pertanto le strategie nazionali di esecuzione dei test devono essere aggiornate urgentemente per tenere conto delle nuove varianti, in quanto fondamentali per le strategie di controllo della COVID-19. La sorveglianza del SARS-CoV-2 nelle acque reflue può fornire importanti informazioni complementari e indipendenti al processo decisionale in materia di sanità pubblica nel contesto dell’attuale pandemia di COVID-19. Di conseguenza il monitoraggio delle acque reflue deve essere integrato in modo più sistematico nelle strategie nazionali di test per l’individuazione del virus SARS-CoV-2.

La definizione dei siti e delle frequenze di campionamento dovrebbe essere adattata alle esigenze locali (ad esempio i principali bacini e sottosistemi fognari di interesse collegati a zone di città, ospedali, scuole, campus universitari, aeroporti, altri nodi di trasporto, case di riposo, carceri ecc.) e i risultati della sorveglianza delle acque reflue dovranno prontamente essere trasmessi per via elettronica alle autorità sanitarie pubbliche competenti e, successivamente, alla piattaforma europea di scambio quando questa sarà operativa. Ai fini dell’allerta rapida, i risultati di ciascun campione dovrebbero essere registrati il più presto possibile e preferibilmente nelle 48 ore successive al prelievo del campione. Per garantire un’interpretazione adeguata dei risultati, ma anche per adattare il sistema di sorveglianza alle esigenze di sanità pubblica, gli Stati membri sono incoraggiati a istituire strutture adeguate che coinvolgano le autorità competenti in materia di sanità e di acque reflue con l’obiettivo di fondere e collegare le serie di dati pertinenti e coordinare l’interpretazione e la comunicazione dei risultati. Dovranno poi prestare particolare attenzione alle considerazioni etiche: la sorveglianza delle acque reflue è parte integrante della sorveglianza sanitaria pubblica e dovrebbe pertanto rispettare gli stessi principi etici stabiliti negli orientamenti dell’OMS del 2017 sulle questioni etiche nella sorveglianza sanitaria pubblica.

Di seguito il testo integrale della raccomandazione (Ue) 2021/472 della Commissione del 17 marzo 2021, per tutte le specifiche.

 

 

Dott.ssa Alessandra Giudici

 

Fonti:

Ambiente & Sicurezza
Gazzetta ufficiale dell’Unione europea

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